Nel settore del terziario, la scelta del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) può influire significativamente sulla retribuzione mensile media e sui trattamenti normativi applicabili. Una recente ricerca pubblicata dall’Università Roma Tre e Labchain, dal titolo “CCNL e Competizione Contrattuale nel Settore Terziario”, analizza le differenze tra i principali contratti collettivi, tra cui il CCNL Confcommercio, il CCNL Anpit, il CCNL Cifa e il CCNL Federterziario.
L’analisi comparativa, condotta su cinque figure professionali rappresentative del settore, evidenzia rilevanti scostamenti salariali e trattamenti economici tra i diversi CCNL. La scelta del contratto giusto non riguarda solo la retribuzione, ma anche le maggiorazioni per straordinari, le mensilità aggiuntive e i contributi alla bilateralità.
Le Differenze Retributive tra i CCNL del Settore Terziario (H2)
Uno degli aspetti più evidenti emerge dalle differenze retributive tra i vari CCNL. La retribuzione mensile per ruoli simili può variare considerevolmente tra i contratti. Ad esempio, prendendo in considerazione due delle figure professionali più rappresentative:
- Commesse addette alla vendita: il gap salariale tra il CCNL Confcommercio (con un minimo di 1.718,75 €) e il CCNL Anpit (con una retribuzione di 1.304,55 €) raggiunge i 415 € mensili.
- Capi-reparto: per questa figura, le differenze sono meno marcate, con uno scostamento di circa 155 €, passando da 2.147,72 € (CCNL Confcommercio) a 1.992,39 € (CCNL Anpit).
Queste differenze retributive sono un fattore determinante nella scelta del CCNL, in quanto potrebbero incidere su costi aziendali e benefici per i lavoratori.
Sezione 2: Differenze nei Trattamenti Economici e Normativi (H2)
La ricerca analizza anche le maggiorazioni economiche previste da ciascun CCNL, come quelle per lavoro straordinario, notturno e festivo. Le percentuali variano significativamente:
- Straordinario: nessuna differenza significativa per le ore straordinarie entro le 48 ore, ma una differenza massima del 5% emerge per lavoro straordinario festivo diurno e notturno.
- Permessi retribuiti: il CCNL Confcommercio prevede 104 ore annuali di permessi retribuiti, mentre il CCNL Anpit offre solo 32 ore, con un valore economico annuo che può arrivare a 822,64 € in più per un commesso addetto alla vendita.
Anche le mensilità aggiuntive, come la quattordicesima, sono trattate in modo diverso nei vari CCNL, con il Confcommercio e il Federterziario che prevedono questa mensilità, mentre altri contratti, come quello Anpit, non la includono.
Sezione 3: Bilateralità e Costi Aggiuntivi (H2)
La bilateralità è un altro aspetto rilevante nella gestione dei rapporti di lavoro, con tutti i CCNL che prevedono contributi sia da parte del lavoratore che dell’azienda. Questi fondi sono destinati a funzioni di supporto, formazione e studi. I costi variano sensibilmente, e il Federterziario si distingue per il contributo maggiore (192,96 € annui per un lavoratore con inquadramento medio), seguito da Cifa, Anpit e Confcommercio.
Sezione 4: Apprendistato Professionalizzante: Differenze Retributive tra i CCNL (H2)
Un altro aspetto fondamentale riguarda l’applicazione dell’apprendistato professionalizzante, che varia considerevolmente tra i CCNL. Ad esempio, la retribuzione annua lorda (RAL) per un apprendista addetto alla vendita con il CCNL Confcommercio può arrivare a 22.419,04 €, mentre con il CCNL Anpit scende a 13.875,62 €. Questo divario evidenzia l’importanza di scegliere il CCNL giusto, soprattutto quando si tratta di percorsi formativi e assunzioni giovanili.
Conclusioni: Quale CCNL Conviene Applicare nel Settore Terziario? (H2)
La scelta del contratto collettivo nazionale da applicare nel settore terziario dipende da vari fattori, tra cui la retribuzione, le condizioni normative e i trattamenti economici previsti. Ogni CCNL presenta vantaggi e svantaggi a seconda delle esigenze aziendali e delle aspettative salariali dei lavoratori. La ricerca evidenzia la necessità di una valutazione accurata per ottimizzare i costi aziendali e garantire un trattamento equo ai dipendenti.